
“Siamo abituati a sentire notizie delle guerre, ma lontane. Siria, Yemen… abituali luoghi di conflitti. Adesso la guerra si è avvicinata, è a casa nostra, praticamente. E questo ci fa pensare sulla “selvaticità” della natura umana, fino a dove siamo capaci di arrivare. Assassini dei nostri fratelli. Noi parliamo di educazione, e quando uno pensa all’educazione pensa a bambini, ragazzi… Pensiamo, invece, ai tanti soldati che sono inviati al fronte, giovanissimi, soldati russi. Pensiamo a tanti soldati giovani ucraini; pensiamo agli abitanti, i giovani, le giovani, bambini, bambine… Questo succede vicino a noi. Il Vangelo ci chiede soltanto di non guardare da un’altra parte, che è proprio l’atteggiamento più pagano dei cristiani: il cristiano, quando si abitua a guardare da un’altra parte, lentamente diventa un pagano travestito da cristiano. Per questo ho voluto incominciare con questo, con questa riflessione. Non è lontana, la guerra: è alle porte di casa. Cosa faccio io? Prego? Faccio digiuno? Faccio penitenza? O vivo spensieratamente, come viviamo normalmente le guerre lontane? Una guerra sempre — sempre! — è la sconfitta dell’umanità, sempre. Noi, colti, che lavoriamo nell’educazione, siamo sconfitti da questa guerra, perché da un’altra parte siamo responsabili. Non esistono le guerre giuste: non esistono!” (Papa Francesco)


Cresce giorno dopo giorno il numero di profughi che dall’Ucraina cerca di raggiungere l’Europa. Molti Paesi stanno facendo fatica ad accogliere questo flusso interminabile di arrivi, ma prevale la solidarietà. Evviva..! Coraggio..!

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